Evoluzione del Modello di Prestazione nella Scherma Olimpica: un Approccio Strategico per l’Allenamento Moderno

Novembre 10, 2025

1. Introduzione: Dal Romanticismo alla Scienza dello Sport

La definizione di un modello di prestazione accurato rappresenta oggi un pilastro strategico per l’erogazione, la pianificazione e la programmazione dell’allenamento nella scherma moderna. Questo approccio scientifico segna un’evoluzione decisiva rispetto al passato, quando la preparazione era spesso affidata a modalità “artistiche” e a una visione talvolta “romantica” della disciplina. L’attuale paradigma, saldamente ancorato alla “Scienza dello Sport”, si basa sull’utilizzo della ricerca scientifica per fornire evidenze cruciali che informano e ottimizzano la pratica sportiva quotidiana, indicando cosa allenare e come farlo in modo efficace.

Tuttavia, analizzare la scherma presenta sfide uniche. La moltitudine di aspetti che caratterizzano il combattimento—tecnici, tattici, fisici e psicologici—non consente la creazione di un modello di prestazione fisso e stabile come quello tipico delle discipline di endurance ad esempio, dove le misure oggettive sono più facilmente estrapolabili. Nonostante questa intrinseca complessità, la scherma si è progressivamente allineata a un modo di operare scientifico, riconoscendo che, sebbene non sia un’arte, è una disciplina sportiva a tutti gli effetti, governata da principi allenabili e misurabili.

Per comprendere appieno la validità del modello attuale e la sua superiorità metodologica, è fondamentale analizzare criticamente gli errori del passato che ne hanno rallentato lo sviluppo.

2. Lezioni dal Passato: Analisi Critica dei Modelli Obsoleti

Comprendere gli errori storici commessi nella preparazione atletica è un passaggio cruciale per evitare di ripeterli e per apprezzare l’evoluzione metodologica che ha portato al modello odierno. Un’analisi retrospettiva permette di consolidare le pratiche attuali su basi più solide e consapevoli.

Negli anni ’80 e nella prima metà degli anni ’90, fu commesso un errore che oggi potremmo definire “grossolano”, in particolare da parte di preparatori atletici provenienti dal mondo dell’atletica leggera. La credenza fallace dell’epoca era che la massimizzazione delle capacità condizionali (come la forza esplosiva) avesse una correlazione e un transfer diretto con la vittoria. Questa visione portò a programmi di allenamento che inseguivano il picco di forma fisica, trascurando la natura complessa e situazionale del combattimento.

Il modello di prestazione di quel periodo era, di fatto, incompleto. La scherma veniva interpretata come una semplice attività di destrezza a forte componente muscolare, focalizzata quasi esclusivamente sulle espressioni di forza esplosiva e reattivo-elastica. Questo modello si rivelò “parziale” perché ignorava un fatto evidente: lo schermidore non agisce da fermo, ma si muove costantemente sulla pedana a velocità variabili, adattandosi continuamente all’avversario. Ritenere che la prestazione dipendesse solo dall’esecuzione esplosiva di tecniche specifiche era una visione riduttiva e inefficace.

Il superamento di questo paradigma è avvenuto con l’introduzione di concetti come la periodizzazione a blocchi e, soprattutto, la ricerca di una forma fisica continua anziché di picchi massimali. Questo cambiamento metodologico ha prodotto risultati evidenti per la scherma italiana, permettendole di mantenere un’altissima competitività in un contesto sportivo sempre più globalizzato.

La chiave di volta per superare i modelli riduttivi del passato è stata proprio la comprensione della natura variabile e imprevedibile della competizione, imponendo a tecnici e preparatori di abbandonare la ricerca di picchi fisici isolati in favore di un approccio integrato e situazionale.

3. La Natura della Competizione: La Scherma come Disciplina “Open Skill”

Per comprendere le reali esigenze prestative dello schermidore, è strategicamente fondamentale inquadrare la scherma come uno sport di situazione aciclico e, più in generale, all’interno della sua corretta classificazione come disciplina “open skill”. Il concetto di “open skill” (abilità aperta) mette in crisi le classificazioni rigide del passato e offre una lente interpretativa molto più accurata. Una disciplina è definita “open skill” quando l’atleta deve agire in un ambiente imprevedibile e in continuo mutamento, adattando le proprie azioni in tempo reale.

La scherma è l’epitome di una disciplina “open skill”. Lo schermidore non esegue un gesto standardizzato, ma si confronta costantemente con le variabili di un ambiente che cambia a ogni istante. La sua performance dipende dalla capacità di percepire e interpretare correttamente questi stimoli per produrre una risposta efficace. I principali fattori di variabilità includono:

  • Avversari mutevoli, con stili e caratteristiche fisiche differenti.
  • Tecniche differenti utilizzate dall’avversario.
  • Diverse velocità di spostamento e rapidità di esecuzione delle azioni.
  • Vari timing esecutivi che richiedono un adattamento continuo.
  • Tattiche di combattimento e strategie di gara che possono cambiare durante l’assalto.

Questa complessità emerge dall’interazione di molteplici fattori che, insieme, compongono la performance. La tabella seguente sintetizza le principali componenti in gioco.

Tipo di FattoreComponenti Specifiche
PercettivoPercezione dell’ambiente e delle azioni dell’avversario.
CognitivoProcessi di attivazione, attenzione, focalizzazione ed elaborazione.
MetabolicoInterazione dinamica dei sistemi energetici.
BiomeccanicoEspressione tecnica del movimento e dei fondamentali.

Per gestire tale complessità in modo strutturato, il modello di prestazione moderno distingue tra due categorie fondamentali di fattori, creando una gerarchia chiara per l’allenamento.

4. La Struttura del Modello Moderno: Fattori Determinanti e Favorenti

Il valore strategico del modello moderno risiede nella distinzione netta tra fattori determinanti e fattori favorenti la prestazione. Questa classificazione aiuta a evitare la confusione generata dalla grande variabilità della disciplina, prevenendo il rischio di sopravvalutare alcuni aspetti (come la forza esplosiva in passato) o di sottovalutarne altri (come la resistenza). Stabilisce una gerarchia funzionale che guida la programmazione dell’allenamento.

La differenza chiave tra le due categorie risiede nella loro relazione con il risultato finale:

  • Un fattore determinante rivela una relazione statisticamente significativa con la prestazione.
  • Per un fattore favorente, negli sport open skill come la scherma, questa relazione diretta non è ancora dimostrabile, ma il suo sviluppo può comunque migliorare la performance complessiva.

4.1. I Fattori Determinanti: Il Fondamento della Performance

I fattori determinanti rappresentano il nucleo della prestazione schermistica. Essi costituiscono il patrimonio di abilità tecniche e tattiche che l’atleta acquisisce e perfeziona attraverso l’allenamento specifico della disciplina. Sono la vera essenza dello schermidore.

Le loro caratteristiche principali possono essere riassunte come segue:

  • Costituiscono la base su cui si costruisce l’intera performance.
  • Non sono mai uguali da atleta ad atleta, definendo lo stile e l’unicità di ogni schermidore.
  • Possono modificarsi nel tempo, evolvendo in seguito a cambiamenti nei fattori favorenti (ad esempio, un miglioramento della condizione fisica può consentire l’espressione di nuove soluzioni tecnico-tattiche).

Questi fattori sono le vere e proprie “fondamenta” della prestazione, l’insieme di competenze schermistiche che, in ultima analisi, decidono l’esito di un assalto.

4.2. I Fattori Favorenti: I Catalizzatori del Miglioramento

I fattori favorenti sono quelle componenti che, pur non essendo direttamente e significativamente correlate alla vittoria, agiscono come catalizzatori in grado di migliorare la performance. Il loro sviluppo crea le condizioni ottimali affinché i fattori determinanti possano esprimersi al massimo potenziale.

Le componenti principali dei fattori favorenti includono:

  • Capacità condizionali di forza
  • Capacità condizionali di resistenza
  • Capacità coordinative e al loro sviluppo
  • Controllo e monitoraggio del recupero e della fatica, elementi chiave per sostenere alti carichi di lavoro.
  • Corretta programmazione e periodizzazione dell’allenamento durante l’anno agonistico.

È qui che si corregge l’errore concettuale del passato: tralasciare l’allenamento delle capacità condizionali solo perché non direttamente predittive della vittoria sarebbe un grave sbaglio. Esse svolgono invece un ruolo cruciale proprio come fattori “favorenti”, supportando l’atleta all’interno di un concetto moderno di forma fisica continua, che permette di mantenere un’elevata performance per tutta la durata della stagione.

Per illustrare l’applicazione pratica di questo modello, analizziamo l’aspetto metabolico, uno dei fattori favorenti più discussi e, in passato, più fraintesi.

5. L’Approccio Metabolico Integrato nell’Allenamento Moderno

Una comprensione strategica dell’impegno metabolico nella scherma è fondamentale per ottimizzare la preparazione fisica. Un’analisi accurata dei sistemi energetici coinvolti permette di superare vecchi preconcetti e di strutturare un allenamento realmente funzionale alle esigenze della gara.

Il profilo prestazionale metabolico della scherma è oggi descritto come un regime aerobico-anaerobico alternato e intermittente. Questa definizione smentisce la vecchia classificazione che la considerava un’attività quasi puramente anaerobico-alattacida, legata solo ai momenti esplosivi della stoccata. La realtà del combattimento è molto più complessa e richiede l’intervento sinergico di tutte le vie metaboliche, come illustrato nella tabella seguente.

Sistema MetabolicoFunzione Specifica nella SchermaMomenti dell’Assalto
Anaerobico-AlattacidoSostenere impegni esplosivi per la risoluzione della stoccata.Esecuzione dei fondamentali tecnici finalizzati alla stoccata.
Anaerobico-LattacidoIntervenire in azioni di breve durata ma ad alta intensità.Spostamenti ripetuti, cambi di direzione, azioni tecniche veloci e ripetute.
AerobicoAgire nelle fasi a bassa intensità e supportare il recupero.Fasi di studio, “traccheggio”, pagamento dei debiti di ossigeno lattacido e alattacido durante l’assalto e nella pausa.

Questa visione integrata spiega perché l’allenamento della resistenza (sia di base che speciale) sia oggi considerato un fattore favorente essenziale. Per lungo tempo ritenuto inutile, se non addirittura dannoso, studi recenti (a partire da quelli di Alberto Bressan) ne hanno invece dimostrato l’utilità nel sostenere la performance durante assalti prolungati e tornei lunghi. Un sistema aerobico efficiente permette un recupero più rapido tra le azioni ad alta intensità e tra un assalto e l’altro, mantenendo la lucidità tecnica e tattica.

L’integrazione di tutti questi elementi definisce il modello operativo per l’allenatore e il preparatore moderni.

6. Sintesi Strategica: Costruire la Performance dello Schermidore Moderno

In conclusione, la tesi centrale di questa analisi è che la performance nella scherma moderna non deriva dalla massimizzazione di un singolo fattore, ma da un’integrazione equilibrata e flessibile di diverse componenti. L’era della specializzazione esasperata di una singola capacità fisica è tramontata, lasciando il posto a un approccio olistico.

Il modello di prestazione aggiornato si basa su una chiara architettura: la performance è il risultato del controllo e dello sviluppo dei fattori determinanti (il patrimonio di abilità, tecnica e tattica, ma anche la qualità della didattica e la predisposizione individuale) in sinergia con la valutazione e l’allenamento mirato dei fattori favorenti (sviluppo delle capacità condizionali, programmazione, monitoraggio di fatica e recupero). I primi costituiscono le fondamenta, i secondi sono i pilastri che ne sostengono e ne amplificano l’espressione.

È cruciale che questo modello rimanga flessibile e non rigido, in grado di adattarsi alle innumerevoli variabili della disciplina, come i diversi stili di combattimento, le caratteristiche antropometriche dell’atleta, la mutevolezza degli avversari e le peculiarità di ogni arma (fioretto, spada e sciabola).

La raccomandazione finale per tecnici e preparatori atletici è quindi di adottare questo approccio integrato, che garantisce di non tralasciare alcun aspetto fondamentale nella costruzione dell’atleta. Pur riconoscendo l’importanza cruciale della preparazione fisica e del monitoraggio scientifico, non bisogna mai dimenticare che la tecnica e la tattica schermistica rimangono, e rimarranno fino a prova contraria, le vere fondamenta della prestazione.